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La reintroduzione del gipeto nelle Alpi: un progetto transfrontaliero di successo

Lunedì, 14 Dicembre 2015

La Vulture Conservation Foundation (www.4vultures.org) è impegnata nella protezione degli avvoltoi in Europa. Un punto focale del suo lavoro prevede il reinsediamento del gipeto nell’arco alpino dove si è estinto all’inizio del XX secolo. Il gipeto, considerato un famigerato e pericoloso predatore, è stato a lungo oggetto di una caccia intensiva fino a quando, nel 1913, è completamente scomparso dalle Alpi. Il riconoscimento del fatto che il gipeto non è affatto un predatore vorace ha fortemente favorito i tentativi di reinsediare quest’ affascinante specie ornitologica di montagna. Negli anni ’70 venne avviato un programma internazionale di riproduzione in cattività e, per non mettere a rischio altre popolazioni di gipeti, all’inizio del progetto si decise di non reinsediare animali catturati in natura ma bensì di liberare solamente esemplari discendenti da gipeti tenuti in cattività in zoo e stazioni di riproduzione nell’ambito di un programma internazionale di riproduzione.


Visto il successo dei primi tentativi di riproduzione in cattività, in Austria vennero rilasciati i primi giovani gipeti nel 1986. Ad oggi sono stati complessivamente rilasciati 212 giovani gipeti in Austria, Italia, Francia e Svizzera. Il 1997 segna il primo successo riproduttivo in natura. Da allora sono ben 148 i giovani involati in natura. Il totale della popolazione attuale nelle Alpi dovrebbe essere superiore a 200 uccelli. A livello demografico la popolazione dei gipeti nelle Alpi è in crescita, ma la variabilità genetica continua ad essere scarsa. Pertanto, ulteriori rilasci mirati puntano a rafforzare la diversità genetica nelle Alpi. Obiettivo dei rilasci nelle Prealpi e nel Massiccio Centrale in Francia è la creazione di un corridoio per collegare le popolazioni di gipeti delle Alpi con quelle dei Pirenei. Parallelamente è necessario ridurre e prevenire gli altri fattori di rischio per il gipeto quali intossicazioni da piombo, collisioni con le funi degli impianti di risalita ed elettrodotti o esche avvelenate.


Il progetto International Bearded Vulture Monitoring” (IBM, www.gyp-monitoring.com) raccoglie tutte le informazioni e i dati relativi al gipeto: osservazioni, informazioni sulla riproduzione, dati GPS e impronte digitali genetiche degli individui. In questo ambito sono più di una dozzina le organizzazioni che cooperano a favore del ritorno del gipeto. ALPARC è stata fin dall’inizio un partner di spicco per garantire il monitoraggio transfrontaliero della popolazione di gipeti ancora estremamente ridotta e particolarmente sensibile. Nel suo complesso il reinsediamento del gipeto è già ora un grande successo, reso possibile solo grazie al costante impegno e all’ottima cooperazione fra programma di allevamento, aree protette delle Alpi e Vulture Conservation Foundation.

Scritto da VCF- Vulture Conservation Fundation

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